Torre di Pisa - Guida Turistica

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.: TORRE DI PISA
 La torre pendente di Pisa (chiamata semplicemente torre pendente o torre di Pisa) è un campanile posto accanto al duomo di Pisa, sotto al quale il terreno ha leggermente ceduto, facendolo inclinare di alcuni gradi.
 Si tratta di un campanile costruito nell'arco di due secoli (in tre diverse fasi di lavoro) a partire dalla fine del XII secolo, la seconda torre circolare - in termini d'altezza - dopo quella di Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia. Si trova nella celeberrima Piazza dei Miracoli a Pisa; la torre, interamente in marmo bianco, ne è sicuramente il gioiello.
 In passato molti credettero che la pendenza della Torre fosse parte intenzionale del progetto, ma ora sappiamo che non è così. La Torre fu progettata "diritta" (e anche se non pendesse sarebbe uno dei più notevoli campanili in Europa), e cominciò a inclinarsi durante la costruzione. Per la sua bellezza e per la sua pendenza, dal 1173 ad oggi la Torre è stata oggetto di specialissima attenzione. Durante la costruzione, si cercò di contrastarne l'inclinazione con speciali accorgimenti costruttivi; più tardi, si provvide a più riprese alla sostituzione di colonne ed altre parti lesionate; infine, oggi si sta agendo sul sottosuolo con lo scopo di ridurre significativamente la pendenza della Torre, in modo da assicurarle lunga vita. In questa lunga storia c'è una significativa costante, il "codice genetico" della Torre: la sua continua interazione col suolo su cui è costruita. I lavori oggi (1999) in corso per la salvaguardia e la conservazione della Torre con metodologie avanzatissime sono impostati nel massimo rispetto di questa costante.
 L’edificio attuale, risultato di una lunga vicenda costruttiva ed oggetto nel corso dei secoli di numerose campagne di restauro, volte in primo luogo a contenere i pericoli di crollo sollevati dalla evidente pendenza, é costituito da un corpo cilindrico di muratura, circondato da loggiati con archi e colonne che poggiano sul tronco di base e sono sormontati da una cella campanaria.
 Il corpo centrale della struttura é composto da un cilindro cavo, costituito da un paramento esterno in conci sagomati in calcare di San Giuliano bianco e grigio, un paramento interno, anch’esso in pietra verrucana lavorata e, compresa fra questi, una zona anulare di muratura. All’interno di questa zona di muratura é ricavata una scala elicoidale che, con 293 scalini, monta fino al sesto loggiato, dove il pozzo interno é concluso da una volta con un occhio centrale per il passaggio della luce, consentendo l’accesso alla cella campanaria soprastante e, nei tratti intermedi inferiori, ai diversi loggiati. I sei loggiati impostati sul tronco di base, con questo e con la cella campanaria, suddividono la torre in otto segmenti, che vengono detti ordini. Quello inferiore é animato da un giro di arcate cieche, impostate su semicolonne che includono sotto l’arco un compasso a losanga intarsiato di marmi policromi, contenente al centro una rosetta a rilievo. Il sodo murario é interrotto dall’apertura di alcune strette finestre a monofora e, verso ovest, dall’unica porta di accesso: un vano rettangolare incorniciato da un architrave. Sopra l‘architrave, un arco falcato con archivolto intagliato, posa su due capitelli in prosecuzione degli stipiti, formando una edicola contenete il busto di una Madonna con il Bambino di epoca trecentesca. Ai lati del portale, alcuni fregi figurati con decorazioni animali e mostruose, e con una singolare raffigurazione di navi (il Porto Pisano?), accompagnano l’epigrafe commemorativa della fondazione dell’edificio.
 La cella campanaria cilindrica che conclude la costruzione, di diametro minore dei sottostanti piani, presenta all’esterno una decorazione di arcatelle, che posano alternativamente su peducci e su colonne, in modo che sotto ad ogni peduccio si apre una porta, sotto ogni arcata, retta da due colonne, una finestra. Ad essa si accede tramite una angusta scala a chiocciola, e consente a sua volta l’accesso, tramite una scaletta ricavata nello spessore del muro, al fastigio della torre.